Assegno di Inclusione 2024: Requisiti e Importo

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Cos’è l’assegno di inclusione e come funziona?

L’assegno d’inclusione (o ADI), è stato istituito con il Decreto Legge 48/2023 e convertito nella Legge 85/2023 con alcune piccole modifiche. Tale Legge, oltre all’ADE, in vigore dal mese di gennaio 2024 e destinato ai nuclei familiari che includono componenti “fragili” (e con un’impostazione del tutto simile a quella del precedente Reddito di Cittadinanza), ha previsto anche una misura temporanea. Si tratta delSupporto per la formazione e il lavoro, che si rivolge a chi non dispone dei requisiti richiesti per l’ADI e ha una durata massima di 12 mesi.

A chi è destinato il reddito di inclusione?

Nello specifico, l’ADI costituisce un contributo economico destinato, come appena anticipato, alle famiglie con componenti fragili o “svantaggiati”. Rientrano nella definizione minori, anziani con età superiore ai 60 anni e soggetti afflitti da disabilità. Il termine “svantaggiati” fa riferimento a persone il cui svantaggio è riconducibile all’inserimento in programmi di cura, o che ricevono assistenza dai servizi socio-sanitari certificati.

Ne fanno parte soggetti afflitti da disturbi mentali o da dipendenze patologiche, ma anche coloro con disabilità certificate per una percentuale non inferiore al 46%. Tra gli svantaggiati compaiono anche le vittime di “tratta” e di violenza di genere, gli ex-detenuti, le persone che non hanno fissa dimora, i neo-maggiorenni costretti a vivere fuori dalla famiglia di origine in seguito a un provvedimento delle autorità.

L’INPS ha stimato che a beneficiare dell’assegno di inclusione saranno 737.400 nuclei familiari: 348.100 di tali nuclei includono un minore, 215.800 una persona disabile e 341.700 un componente di almeno 60 anni.

Chi può richiedere l’Assegno di Inclusione (ADI)? Requisiti

Ecco i requisiti per accedere all’ADI. Occorre aver diritto a richiedere l’assegno d’inclusione sono cittadini italiani ed europei (o loro familiari) e cittadini extracomunitari dotati di permesso di soggiorno UE (che consenta loro di soggiornare per un lungo periodo) residenti nel territorio italiano per un minimo di 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.

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È necessario non essere sottoposti a misura cautelare personale o, comunque, ad alcuna misura di prevenzione. Non sono ammesse richieste da parte di chi ha avuto nei 10 anni precedenti la stessa richiesta una sentenza definitiva di condanna, o di patteggiamento (adottato ai sensi dell’art.444 e seguenti del Codice di procedura penale).

Assegno di inclusione importo

Per quanto concerne l’importo dell’assegno, quest’ultimo è proporzionato all’ISEE familiare. L’ISEE non deve risultare superiore ai 9.360 euro. Allo stesso tempo, è destinato a variare a seconda del numero di componenti. Risulta pertanto più elevato per i nuclei familiari numerosi e con reddito più basso.

L’importo minimo previsto è di 480 euro mensili, e viene affiancamento da 3.360 euro annui rilasciati come contributo affitto. La durata dell’assegno è di 18 mesi. È previsto un mese di stop, terminato il quale sarà possibile ottenere un rinnovo per altri 12 mesi. L’erogazione è effettuata mediante Carta elettronica, esattamente come accadeva per il Reddito di Cittadinanza.

Come ottenere l’assegno d’inclusione?

Sono diverse le strade percorribili per fare domanda: direttamente all’INPS, iscrivendosi sul portale SIISL (la piattaforma di riferimento per gli enti che promuovono strumenti d’inserimento sociale e lavorativo), ricorrendo ai patronati o rivolgendosi a un CAF. È previsto che i componenti del nucleo familiare ritenuti “occupabili” (sono le persone tra i 18 e i 59 anni d’età) firmino un patto di attivazione per il lavoro, formazione, oppure per lavori socialmente utili. Chi procede alla richiesta riceverà notifica degli avvisi, in modo da proseguire nel percorso di attivazione al lavoro (o presso i servizi sociali).

Effettuata la richiesta, il contributo verrà rilasciato entro un massimo di 120 giorni. Prima di tale “scadenza”, i componenti della famiglia dai 18 ai 59 anni senza figli minori saranno soggetti a convocazione da parte dei Servizi sociali, volta ad analizzare la situazione.

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Condizione necessaria, per qualunque domanda presentata fino alla fine del mese di febbraio 2024, è il possesso di un ISEE aggiornato. In sua mancanza, la verifica dei requisiti per i primi 2 mesi dell’anno si baserà sull’ISEE valido al 31/12/2023. Indispensabile è procurarsi, sempre entro febbraio, la DSU aggiornata ai fini ISEE. Così facendo sarà possibile continuare a ricevere l’ADI nei mesi a venire.

Procedura per inoltrare domanda all’INPS del reddito di cittadinanza 2024

Il soggetto che sceglie di richiedere l’ADI inoltrando domanda all’INPS, come indicato nel decreto del Ministero del Lavoro, e specificato nelle istruzioni rilasciate dalla stessa INPS, ha la possibilità di procedere online sul sito INPS solo se dispone di SPID di Livello 2 o superiore, Carta Nazionale dei servizi o Carta di Identità Elettronica.

Quando è previsto il pagamento dell’assegno inclusione?

E stato l’INPS, mediante il messaggio n.25 datato 4 gennaio 2024, a definire il calendario relativo alle date di pagamento dell’assegno d’inclusione. Il primo avrà luogo a partire dal 26 gennaio, ed è riservato ai soggetti che hanno provveduto a inoltrare la domanda, e sottoscritto il patto di attivazione di cui sopra entro il giorno 7 gennaio 2024. Qualora la domanda, e la firma del PAD, siano giunte successivamente a tale data, il pagamento del primo assegno, relativo alla mensilità di gennaio, avverrà a partire dal 15 febbraio. La mensilità di febbraio, dal canto suo, verrà erogata dal 27 febbraio 2024.

Le domande presentate dall’inizio del mese di febbraio porteranno il primo pagamento a essere effettuato dal 15 del mese che segue quello della sottoscrizione del patto. In questo caso, le mensilità successive saranno erogate il giorno 27 del mese di competenza. Riassumendo, il contributo economico avrà luogo in linea generale a partire dal mese seguente quello della firma del l PAD.

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