Diritto di Famiglia

Il diritto di famiglia è un ramo del diritto privato, la sua codificazione può quindi essere ritrovata nel Codice Civile e all’interno delle varie leggi succedutesi nel tempo e che hanno regolato i rapporti di parentela dal punto di vista giuridico.
L’attuale disciplina del diritto di famiglia vede quindi impegnati avvocati civilisti, divorzisti ed esperti in diritto successorio.

Diritto di famiglia nella storia

Storicamente il diritto di famiglia ha seguito, anche se spesso in ritardo, l’evolversi della società e così mentre la disciplina del 1942 prevedeva una soggezione della moglie al marito e la potestà patriarcale sui figli, con una serie di riforme sono stati equiparati i ruoli dei coniugi ed è stata eliminata la disparità tra i figli nati all’interno del matrimonio (legittimi) e i figli nati fuori dal matrimonio, questi, anche se riconosciuti (figli naturali), in presenza di figli legittimi subivano un trattamento deteriore, anche al momento della successione.

Il diritto di famiglia disciplinato nel 1942 prevedeva come regime ordinario quello della separazione dei beni, ciò in una società in cui la donna aveva un ruolo molto marginale nel mondo del lavoro e familiare e, di conseguenza, non era autonoma economicamente. La riforma che ha portato notevoli novità è quella del 1975 che istituisce la comunione dei beni tra coniugi, equipara i figli naturali ai figli legittimi, pone il divieto di dote (una sorte di premio che la famiglia della sposa cedeva allo sposo), la potestà patriarcale viene sostituita dalla potestà genitoriale e il coniuge superstite diventa erede.

Tra la prima disciplina del diritto di famiglia e la riforma del 1975 interviene la Costituzione che all’articolo 29 riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e al comma 2 sottolinea come la stessa sia basata sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi “con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.
È leggermente antecedente il divorzio, introdotto in Italia con legge il 1° dicembre del 1970, ma la sua definitiva entrata nella società italiana può essere ricondotta al 1974 quando gli italiani, chiamati ad esprimersi con referendum, sanciscono la volontà di poter sciogliere legalmente il matrimonio.

Diritti e doveri in famiglia

Appare evidente fin da questo primo scorcio storico che i rapporti disciplinati dal diritto di famiglia sono riguardanti sia i rapporti tra i coniugi e tra genitori e figli, sia i rapporti economici, questi a loro volta sono distinti in tre fasi, durante il matrimonio, in caso di divorzio e in caso di morte. A questi rapporti deve aggiungersi anche il diritto in divenire legato alla disciplina della convivenza e della famiglia di fatto.

In base all’articolo 143 del Codice Civile i coniugi hanno l’obbligo della fedeltà, assistenza morale e materiale, coabitazione. L’articolo 147, invece, stabilisce il diritto e il dovere di istruire, educare e mantenere la prole nel rispetto delle loro capacità.

Quando la convivenza diventa intollerabile è possibile chiedere la separazione e di seguito il divorzio. Per questa delicata fase è opportuno chiedere l’aiuto di un avvocato divorzista esperto in diritto familiare. La disciplina della separazione e del divorzio ha subito nel 2015 un repentino cambio ed attualmente sono notevolmente ridotti i tempi necessari tra la separazione, che può essere negoziale o giudiziale, e lo scioglimento del vincolo matrimoniale. Se le parti, ciascuna assistita da un avvocato divorzista, stabiliscono un accordo, bastano sei mesi di separazione.

Tale accordo deve comunque essere presentato al giudice che in assenza di figli esercita un solo controllo formale, mentre in presenza di figli deve valutare se gli accordi sono rispettosi degli interessi dei figli e, in caso contrario, presenta l’accordo al Presidente del tribunale a cui spetterà dirimere le varie questioni poste. In caso di mancato accordo, invece, le parti possono far ricorso al giudice e in questo caso tra la dichiarazione di separazione giudiziale e il divorzio deve intercorrere un anno.

Diritto di famiglia e successione

La presenza di un avvocato esperto in diritto di famiglia può essere necessaria anche in caso di controversie sull’eredità. La disciplina si trova nel codice civile e prevede un’ampia casistica (artt. 456-564), solo sinteticamente si può affermare che vi sono dei riservatari, costoro sono figli e coniuge e, in assenza di questi, gli ascendenti. Può esservi una controversia nel caso in cui vi sia un testamento e una parte ritenga lesa la propria quota di riserva, oppure nel caso in cui ritenga che le donazioni fatte dal de cuius in vita siano di rilevante importanza e per questo debbano essere riportate nell’asse ereditario per eseguire una collazione. Si tratta di casi che possono essere difficili da dirimere perché le quote riservate cambiano in base al numero dei riservatari e alla loro natura.
In tutti questi casi l’aiuto di un avvocato esperto di diritto di famiglia è essenziale ad una tutela piena.

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